OrMe

Ai perseguitati politici antifascisti

Inaugurato nel 2022, in occasione dei cento anni dalla marcia su Roma che il 28 ottobre del 1922 segnò l’avvio del fascismo al potere, il murale dedicato ai perseguitati antifascisti fa parte del progetto OrMe sulla città. L’opera è un omaggio a sette perseguitati antifascisti che hanno fatto la storia dell’Italia libera e democratica: Sandro Pertini, Umberto Terracini, Teresa Noce, Camilla Ravera, Giuseppe Di Vittorio, Teresa Mattei, Altiero Spinelli. Il murale, è uno dei più grandi di Milano, è stato realizzato dal collettivo artistico Orticanoodles sulla facciata di una sede di Poste Italiane. Ideato in collaborazione con ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). I sette i volti scelti tra coloro che hanno fatto la storia dell’Italia libera e democratica:

Sandro Pertini: nato a Stella (Savona) nel 1896. Fu condannato a cinque anni di confino per la sua attività politica. Sottrattosi alla cattura, si rifugiò a Milano e poi in Francia, dove ottenne asilo politico. Tornato in Italia nel 1929, fu arrestato e nuovamente processato dal tribunale per la difesa dello Stato e condannato a 11 anni di reclusione. In seguito fu catturato dalla SS e condannato a morte, ma la sentenza non ebbe luogo. Nel 1944 evase dal carcere assieme a Giuseppe Saragat e raggiunse Milano per assumere la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dal Tedeschi e poi dirigere la lotta partigiana: fu insignito della Medaglia d'Oro. Cofondatore del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, fu eletto Presidente della Camera dei Deputati nel 1963 e nel 1978 Presidente della Repubblica, promuovendo l’unità del Paese. Morì a Roma nel 1990.

Umberto Terracini: nato a Genova nel 1895. Iniziò la sua attività politica aderendo alla Federazione giovanile socialista nel 1913 e si oppose alla guerra, fu arrestato nel 1916 per propaganda antimilitarista. Insieme a Gramsci, Togliatti e Tasca fonda L’Ordine Nuovo, rassegna di cultura socialista. Nel 1921 è tra i fondatori del Partito comunista. Arrestato più volte durante il regime fascista, trascorse molti anni in carcere. Liberato nel 1943, divenne presidente dell’Assemblea Costituente nel 1946, apponendo la sua firma sulla Costituzione della Repubblica. Fu senatore a vita e si dedicò all'attività di organismi di studio e associazioni interpartitiche come il Consiglio mondiale della pace, l'Associazione internazionale dei giuristi democratici, la Federazione internazionale dei movimenti di resistenza, la Società europea di cultura e l'Associazione dei perseguitati politici antifascisti, fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1983.

Teresa Noce: nata a Torino nel 1900. Di famiglia poverissima, per lavorare aveva dovuto lasciare la scuola, prima ancora di aver conseguito la licenza elementare. A 20 fondò, con altri ragazzi, il Circolo giovanile socialista torinese di Porta Palazzo. Nel 1926 fu espatriata. Visse a Mosca e a Parigi, con frequenti ritorni clandestini in Italia per organizzare la lotta antifascista. Durante la seconda guerra mondiale fu internata nel campo di Rieucros. Dopo la liberazione, fu tra le 21 donne dell’Assemblea Costituente. Nel 1948 fu eletta deputata e propose quella che nel 1950 divenne la legge per la tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri, alla base della successiva legislazione sul lavoro femminile. Morì a Bologna nel 1980.

Camilla Ravera: nata ad Acqui Terme nel 1889. Fu la prima donna italiana nominata senatrice a vita e la prima donna nella storia dei movimenti politici del mondo eletta segretaria del suo partito, il Partito Comunista d’Italia. Fu arrestata e condannata a quindici anni e mezzo, che trascorse tra carcere e confino fino alla caduta del fascismo. Con Umberto Terracini fu l’ultima dei confinati a lasciare Ventotene. Dopo la Liberazione, divenne consigliera comunale e deputata per il PCI. Nel 1947 fu tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane. Fu un’attiva sostenitrice della pace e scrisse numerose pubblicazioni, vincendo anche premi letterari. Morì a Roma nel 1988.

Giuseppe Di Vittorio: nato a Cerignola nel 1892. Fu un importante dirigente sindacale. Iniziò a lavorare quando non aveva ancora otto anni conoscendo subito la durezza dello sfruttamento del lavoro bracciantile. A 12 anni era già membro del sindacato dei contadini e a 16 fondò il Circolo giovanile socialista di Cerignola. Nel 1941 fu arrestato e trattenuto dai nazisti che poi lo consegnarono alle autorità fasciste. Fu incarcerato e avviato al confino a Ventotene. Alla liberazione della Capitale, nel 1944, firmò il Patto d'unità sindacale con democristiani e socialisti da cui nacque la CGIL, che Di Vittorio dirigerà fino alla morte. Membro della Costituente e deputato del PCI, è ricordato per il suo impegno per i diritti dei lavoratori e il rilancio economico dell’Italia. Morì a Lecco nel 1957.

Teresa Mattei: nata a Genova nel 1921. Fu insegnante e dirigente dell’UDI, parlamentare comunista e Cavaliera di Gran Croce. Partecipò alla Resistenza a Firenze e organizzò, con il futuro marito Bruno Sanguinetti, l’attentato a Giovanni Gentile. Dopo la Liberazione, propose che, in occasione dell’8 marzo, alel donne venisse regalata la mimosa, un fiore povero ma molto diffuso nelle compagne. Nel 1947 fondò, insieme alla democristiana Maria Federici, l’Ente per la tutela morale del fanciullo. Espulsa dal PCI nel 1955, continuò a impegnarsi per la tutela dei bambini fondando la Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione e ricevendo nel 2005 il titolo di Cavaliera di Gran Croce. Morì a Usigliano (Pisa) nel 2013.

Altiero Spinelli: nato a Roma nel 1907. Autore del Manifesto di Ventotene, uno dei primi documenti a sostegno della creazione di un’Europa unita e di una costituzione europea. Insieme ad altri prigionieri politici, collaborò a redigere il manifesto dopo essere stato incarcerato dal regime fascista italiano sull'isola di Ventotene. Alla fine della Seconda guerra mondiale, fondò in Italia il Movimento Federalista e negli anni '40 e '50 fu uno strenuo difensore della causa federalista di un'Europa unita. Nel 1980, insieme ad altri deputati al Parlamento europeo, fondò il "Club del coccodrillo", i cui membri presentarono al Parlamento una proposta per un nuovo trattato sull'Unione europea. Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo adottò la sua proposta a stragrande maggioranza e approvò il "progetto di trattato istitutivo dell'Unione europea", il cosiddetto "piano Spinelli". La sua eredità include la Scuola internazionale di studi di Torino a lui dedicata e il riconoscimento postumo come Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Morì a Roma nel 1986.

OPERA

AI PERSEGUITATI POLITICI ANTIFASCISTI

DATA

2022

COLLABORAZIONI

In collaborazione con ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), Poste Italiane e Comune di Milano.

DOVE

Via Plezzo, Milano