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In un’epoca di scarsi ideali, di egoismi individuali e collettivi e poca presenza di figure autorevoli, i sindaci ribelli, fieri oppositori al nazifascismo e costruttori di libertà e di diritti, rappresentano un esempio di coraggio e coerenza, capace di attualizzare i valori del 25 Aprile anche per le giovani generazioni che non li hanno potuti conoscere.
Inaugurato in occasione del 78° anniversario della Liberazione, il murale dei Sindaci ribelli fa parte del progetto OrMe sulla città. L’opera è un omaggio a cinque uomini, protagonisti della storia di Milano. Sono stati fieri oppositori del nazifascismo durante la Resistenza e hanno esercitato il ruolo di primo cittadino all’indomani della Liberazione in nome della libertà e della democrazia. Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis, Pietro Bucalossi, Aldo Aniasi, cinque personaggi illustri che hanno contribuito alla rinascita di Milano nel segno dell’unità, della solidarietà e del lavoro con uno slancio verso il futuro e la volontà di costruire un lascito ai futuri cittadini. Sindaci perché protagonisti politici del riscatto morale e sociale della città. Ribelli perché si sono opposti, in tempi e in modi diversi, alla dittatura e agli orrori della Grande Guerra. Alcuni di loro l’hanno vissuto in trincea; tutti l’hanno sofferta a causa della barbarie nazifascista: chi detenuto in carcere, chi perseguitato, chi confinato, chi partigiano sulle montagne.
Antonio Greppi (1894-1982), il sindaco costruttore di pace e diritti, si oppone alla resa dei conti dopo la liberazione del 25 aprile, nonostante i fascisti della legione Ettore Muti gli abbiano ammazzato il figlio Mariolino. Da sindaco, riedifica la Scala e riapre l’Accademia di Brera con l’eroica direttrice Fernanda Wittgens.
Virgilio Ferrari (1888-1975), il sindaco medico galantuomo, venne brevemente internato nel carcere di San Vittore, per poi essere trasferito nel campo di concentramento di Bolzano. Da sindaco, realizzò una rete ospedaliera senza pari in Europa contro la pandemia di tubercolosi e avviò la Linea 1 della metropolitana.
Gino Cassinis (1885-1964), il sindaco rettore, rischiò la vita per dare protezione alle SAP (Squadre d’assalto patriottiche), nascondendo cittadini, armi e una ricetrasmittente negli spazi degli atenei milanesi. Da sindaco, restituì alla città il Politecnico, eccellenza nella ricerca e nella formazione, che oggi attira talenti da tutto il mondo.
Pietro Bucalossi (1905-1992), il sindaco generale medico, organizzò il supporto sanitario ai resistenti in clandestinità. Da sindaco, fondò l’Istituto Nazionale dei Tumori, costruì abitazioni sociali a canone agevolato e diede a studenti e studentesse un eccellente servizio di refezione scolastica.
Aldo Aniasi (1921-2005), il sindaco comandante delle brigate garibaldine di montagna, combattè per venti mesi l’esercito tedesco e i fascisti di Salò. Da sindaco, guidò la prima giunta di sinistra dopo quella destituita dai fascisti nel 1922. Fu due volte ministro della sanità: si deve a lui l’istituzione del Servizio sanitario nazionale gratuito per tutte e tutti.
AI SINDACI RIBELLI
2023
Da un’idea dello storico milanese Antonio Quatela, progetto realizzato in collaborazione con FIAP e Fondazione Aniasi, con il patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano.
via Lupetta 8, Milano
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